LCA, una metodologia per la transizione verde

Identificare e valutare gli impatti ambientali di un prodotto, processo o servizio nella loro interezza, valutare e progettare diversi processi produttivi in termini di sostenibilità e convenienza, assistere le imprese nelle decisioni di lungo periodo circa i temi di sostenibilità, ecco alcune delle cose che permette un approccio LCA. Ma più nel dettaglio che cos’è?

LCA

L’impatto ambientale dell’attività umana ha cominciato ad esercitare una considerevole pressione con l’avvento dell’industrializzazione e la conseguente necessità, sempre maggiore, di risorse energetiche e minerarie, necessarie a soddisfare l’ascesa del settore secondario. Già negli anni ’30 del Novecento gli economisti si interrogavano circa la sostenibilità del welfare in modelli incentrati sullo sfruttamento di risorse non rinnovabili. Inoltre, se consideriamo il boom demografico globale a cui si è assistito nel secolo scorso, risulta lampante come la domanda di risorse e la conseguente depauperazione delle stesse abbia seguito lo stesso corso.

La pressione esercitata sul comparto agro-zootecnico, industriale ed energetico ha manifestato e manifesta i suoi effetti collaterali sul pianeta e sulla nostra salute. Negli ultimi 50 anni alcune criticità sul piano ambientale hanno messo in allerta la comunità internazionale, in particolare:

  • Le emissioni di gas serra, principali responsabili del climate change;
  • La disponibilità di acqua potabile e la sua importanza per la vita sulla Terra;
  • Il ricorso a fonti di energia fossile, fonti di tensioni socio-politiche nello scacchiere globale;
  • L’eccessivo sfruttamento di terre arabili e la combustione di gas fossili che portano ad un’accelerazione della perdita di azoto reattivo nell’ambiente.

La consapevolezza crescente dei consumatori e della comunità internazionale spingono verso per l’uso di tecnologie e sistemi di produzione più green e la risposta del mercato a questi nuovi modelli di business incoraggiano questa transizione epocale. Difatti vengono premiate sempre più le organizzazioni rispettose dell’ambiente e numerose imprese si stanno interessando alle problematiche ambientali, inserendole come variabili strategiche all’interno dei propri business. Il trend è chiaro ed è altrettanto lampante che la sostenibilità dei processi produttivi debba essere l’obbiettivo primario da perseguire nei prossimi anni.

Nel corso degli anni, svariati strumenti di gestione ambientale, ai quali si è ricorso per la valutazione dei obiettivi di sostenibilità ambientale, hanno fallito. Ciò è dovuto alla miopia di questi strumenti, che analizzando l’impatto ambientale da un singolo punto di vista, corrispondente a quello dell’organizzazione committente l’analisi ambientale, hanno perso il focus principale, ovvero: l’impatto di un prodotto o di un’attività è la somma degli impatti di tutti i processi che lo compongono lungo la supply chain, a differenti tempi, in differenti aree geografiche.

Il risultato di analisi incomplete è il problem shifting, causato dal tentativo di porre rimedio esclusivamente al punto nevralgico d’impatto, finendo col causare problemi ambientali, economici o sociali in altri punti della supply chain. La soluzione risponde ad una visione olistica di un’attività o prodotto, dalla culla alla tomba, ovvero lungo tutto il ciclo di vita.

LCA – life cycle assessment

Lo strumento in grado di analizzare la situazione ambientale con il giusto grado di approfondimento risponde al nome di life cycle assessment (LCA). L’LCA è una procedura standardizzata mediante normative ISO che permette di registrare, quantificare e valutare l’impatto ambientale connesso ad un prodotto, processo o servizio, all’interno di un contesto ben preciso che deve essere definito a priori.

La valutazione lungo tutto il ciclo di vita può essere molto utile non solo per prevedere gli effetti di nuovi prodotti o servizi, analizzandone le relazioni causa-effetto, ma anche per comparare un modello produttivo esistente con “x” modelli ipotetici.

Rispetto a strumenti di gestione aziendale utilizzati in precedenza, l’LCA possiede quattro caratteristiche che lo rendono uno strumento completo e robusto per supportare le aziende nel raggiungimento dei goal di sostenibilità, infatti è:

  • un’analisi comprensiva di tutto il ciclo di vita del prodotto;
  • versatile, per coprire un’ampia gamma di questioni ambientali;
  • quantitativo;
  • fondato su basi scientifiche.

Un esempio sull’importanza della metodologia LCA

Immaginiamo che un’industria chimica, attiva nella sintesi di lubrificanti, valuti il ricorso a un residuo del frazionamento dell’olio di palma, utilizzato nell’industria dolciaria, per la sintesi di lubrificanti da destinarsi al taglio dei metalli. Sebbene gli acidi grassi vegetali andrebbero a prendere il posto degli omologhi fossili, derivanti dalla raffinazione del petrolio, determinando una minor dipendenza dalle risorse fossili, alcuni elementi andrebbero tenuti in considerazione. Ad esempio la deforestazione delle foreste tropicali relativa alla coltivazione della palma da olio o il trasporto dell’olio grezzo presso i locali di raffinazione, oltre agli input correlati alla sintesi del lubrificante finito (additivi, sostituenti chimici, energia e materiali ausiliari).

Quantificando i flussi in ingresso e uscita dai due scenari proposti (olio fossil-based e bio-based), dall’approvvigionamento delle materie prime, fino allo smaltimento del lubrificante esausto, ricorrendo a basi scientifiche, l’LCA permette di fare la scelta più giusta in termini ambientali, in seguito alla valutazione lungo tutto il sistema selezionato.

Dall’esempio appena fatto emergono due importati considerazioni, la prima riguarda l’importanza di analizzare tutto il ciclo di vita del prodotto, il quale può spostare facilmente il piatto della bilancia verso una soluzione o un’altra. Difatti, come l’esempio ci mostra, aumentando i limiti del sistema in analisi, ovvero allargandoli fino alla produzione dell’olio di palma necessario alla produzione dei lubrificanti, sorgono nuovi elementi che potrebbero influire sensibilmente sulla sostenibilità del processo.

La seconda considerazione, quella forse più contraddittoria ai consueti dogmi, riguarda la sostenibilità dei processi industriali in cui il materiale di partenza è a base biologica e non fossile. Difatti, non bisogna cadere in errore pensando che qualsiasi prodotto bio-based sia più sostenibile, a priori, di un prodotto a base fossile. L’unico modo per accertare l’effettiva sostenibilità è svolgere un LCA sul prodotto in questione. Per tale ragione l’accostamento della metodologia LCA allo sviluppo della green economy è, e diventerà, sempre più indispensabile per indirizzare i modelli di business del futuro verso la vera sostenibilità.

L’integrazione della metodologia LCA nell’ecosistema imprenditoriale

Al di là dell’esempio proposto l’LCA ha effettivamente acquisito rilievo nel mondo dell’imprenditoria, in tutte le sue declinazioni, diventando, ad esempio, uno strumento a supporto dello sviluppo di prodotti e processi ecocompatibili, oppure uno strumento interessante da fruttare per finalità di marketing, come nel caso dell’attribuzione ad un prodotto dell’etichetta “Ecolabel UE”. Marchio di qualità ecologica dell’Unione Europea che contraddistingue prodotti e servizi che pur garantendo elevati standard prestazionali sono caratterizzati da un ridotto impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita. Altro utilizzo interessante della metodologia LCA ricade nella valutazione, selezione e monitoraggio dei fornitori e subappaltatori lungo la supply chain e più in generale nella pianificazione strategica a lungo periodo.

Inoltre, le linee guida fornite dallo strumento LCA sono di notevole supporto anche a livello governativo nel tracciare sentieri politici improntati sulla sostenibilità dell’intero ciclo di vita. Un esempio, in tal senso, è l’Integrated Product Policy (IPP) introdotta alla fine degli anni ’90 dalla Commissione Europea, con la finalità di minimizzare gli impatti ambientali analizzando l’intero ciclo di vita dei prodotti considerati. L’IPP trova applicazione attraverso lo sfruttamento di diversi strumenti, come l’Ecolabelling, la Green taxation, o la direttiva Eco-design, relativa all’ ecocompatibilità di prodotti che utilizzano, generano, trasferiscono e misurano energia.

Life Cycle Thinking, la filosofia per il futuro sostenibile

Negli ultimi capoversi dell’articolo abbiamo avuto modo di notare come la sostenibilità ambientale stia divenendo centrale nel guidare le scelte normative, ma una spinta propulsiva arriva anche dal mondo imprenditoriale. Da anni la permeazione del concetto life cycle in svariati settori prende il nome di life cycle thinking (LCT). L’LCT, che potrebbe quasi essere paragonato ad una filosofia, mira a considerare l’impatto associato a un prodotto lungo tutto il ciclo di vita, in un’ottica sostenibile, in tutte le sue forme, ovvero ambientale, economica e sociale.

Non a caso, il concetto di LCT è spesso associato a quello delle “3P”, ovvero “people, planet and prosperity”, indici volti allo stato di miglioramento del welfare globale. Abbiamo visto l’efficacia dell’LCA nella valutazione dell’impatto ambientale, mentre a livello economico la sostenibilità di un prodotto o processo viene normalmente stimata con analisi tecnico-economiche (TEA). Infatti, entrambe metodologie vengono sempre più accoppiati nelle scelte strategiche delle companies più all’avanguardia. Rispetto alla sostenibilità sociale bisogna ancora lavorare per la raccolta e gestione di dati con una valenza quantitativa, in grado di esprimere le conseguenze sul piano sociale, oltre che su quello ambientale ed economico, più facilmente configurabili.

Concludendo, ci teniamo a rimarcare l’efficacia di un approccio life cycle nella valutazione delle nostre scelte, in tutte le fasi di un processo, al fine di valutare le conseguenze sul piano socio-economico ed ambientale delle stesse, con l’obbiettivo di raggiungere in modo più efficiente e veloce gli obiettivi di sostenibilità.

Nel prossimo articolo relativo alla metodologia LCA approfondiremo i 4 step necessari alla redazione di uno studio LCA.

Bibliografia:

Klöpffer, W., & Grahl, B. (2014). Life cycle assessment (LCA): a guide to best practice. John Wiley & Sons.

Mazzi, A. (2020). Introduction. Life cycle thinking. In Life Cycle Sustainability Assessment for Decision-Making (pp. 1-19). Elsevier.

Owsianiak, M., Bjørn, A., Laurent, A., Molin, C., & Ryberg, M. W. (2018). LCA applications. In Life Cycle Assessment (pp. 31-41). Springer, Cham.

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